Alessandro Natta – Lezione su Togliatti e il partito nuovo
Per ricordare Alessandro Natta a 20 anni dalla sua scomparsa pubblichiamo una lezione su Togliatti che tenne presso l’istituto di studi comunisti.
Alessandro Natta (Oneglia 7 gennaio 1918 – Imperia 23 maggio 2001) si formò alla Scuola Normale Superiore di Pisa dove terminò gli studi in Lettere nel 1940. Internato in Germania durante la Seconda guerra mondiale, si iscrisse al Pci subito dopo la fine del conflitto. Eletto deputato per la prima volta nel 1948, negli anni Cinquanta ricoprì i primi importanti incarichi nazionali di partito. Direttore dell’Istituto Gramsci tra il 1955 e il 1956, periodo in cui contribuì a innovarne il programma di attività, venne eletto membro del Comitato Centrale del Pci alla fine dell’VIII congresso. Interprete tra i più significativi della politica di rinnovamento di uomini e temi promossa da Palmiro Togliatti a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, entrò a far parte stabilmente dei massimi organismi dirigenti del partito. Dal 1972 fu uno dei più stretti collaboratori di Enrico Berlinguer, alla morte del quale venne eletto Segretario generale del Pci. In politica estera, proseguì la strategia berlingueriana per la collocazione dei comunisti italiani nell’alveo della sinistra europea senza perdere la specificità di un partito che non voleva essere né socialista né socialdemocratico. In politica interna, si rivelò attento al tema della crisi della democrazia per effetto di tendenze definite già all’epoca come “neoliberali” o “neoliberiste”. Si dimise dall’incarico il 10 giugno 1988 per vicende che chiamò «politiche» e «personali», chiedendo di far valere per sé «la norma dei francescani tra i quali il priore che ha compiuto il mandato torna ad essere un semplice frate». Contrario alla scelta di cambiare nome al partito, smise di fare politica attiva dopo il 1991.