Primo maggio 2021, un ricordo di Luciano Lama
In occasione della festa dei lavoratori del primo maggio 2021 vogliamo ricordare Luciano Lama, dirigente del Pci e della CGIL, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.
Luciano Lama nasce a Gambettola il 14 ottobre 1921. La sua biografia è inscindibile da quella della Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Nell’immediato dopoguerra è incaricato di dirigere la Camera del Lavoro di Forlì. Ha solo 26 anni quando Giuseppe Di Vittorio lo chiama nel 1947 nella segreteria confederale della Cgil. Nel 1951 diviene segretario della Federazione italiana dei lavoratori chimici e nel 1957 della Federazione Italiana Operai Metallurgici. Al tempo stesso è uno dei giovani quadri del Partito comunista italiano che Togliatti immette negli organismi di direzione del partito con il ’56: entra nel Comitato centrale con l’VIII congresso e viene eletto deputato nel 1958. Nel dibattito sull’incompatibilità tra cariche politiche e sindacali che anima il VII congresso della Cgil (16-21 giugno 1969), Lama si schiera a favore del provvedimento, deliberato in via definitiva nel marzo del 1970. Coerentemente con questa scelta, Lama si dimette dalle cariche politiche e parlamentari nel 1969. Nello stesso anno sostituisce Agostino Novella al vertice della Cgil. Il grande ciclo di lotte operaie del 1969-1973, la strategia dell’Eur del febbraio 1978, lo scontro sui licenziamenti alla Fiat nel 1980 e il dibattito sulla scala mobile dal febbraio 1984 sono i momenti caratterizzanti della segreteria più lunga nella storia della Cgil. Terminata l’esperienza sindacale nel 1986, Lama entra nella Direzione del Pci, venendo eletto senatore nel 1987. Aderisce al Partito democratico della sinistra nel 1991 e viene rieletto senatore l’anno seguente. Muore a Roma il 31 maggio 1996.