Un ricordo di Paolo Bufalini a 19 anni dalla sua scomparsa
A 19 anni dalla scomparsa di Paolo Bufalini, partigiano e autorevole dirigente del PCI, lo ricordiamo con un estratto di un’intervista a La Stampa del 1989 in cui, il “Cardinale Rosso”, racconta a Marcello Sorgi la storia della diplomazia tra PCI e Vaticano.
“Senta, allora le racconto la vera storia del Concordato. Ne avrò ben diritto visto che me ne sono occupato dal 1976 quando cominciò il lavoro di revisione, al 1984, anno di rettifica dei nuovi patti tra Stato e Chiesa. La trattativa si svolgeva fra due commissioni, una del Vaticano composta da monsignor Casaroli, monsignor Silvestrini e padre Lehner, e una italiana, guidata dal senatore Guido Gonella, con membri illustri come i professori Jemolo e Ago. Erano tempi un po’ diversi. Si figuri che Gonella, la prima volta che venne a Botteghe Oscure per informarci, con la sua arguzia garbata mi disse: ‘Fammi vedere la stanza della tortura!’. (…) Noi seguimmo passo passo le trattative con una nostra commissione. Al primo incontro con Gonella, che fu molto cordiale, prese parte anche Enrico Berlinguer. Del resto dei lavori ci occupammo io, i due capigruppo di allora Alessandro Natta e Edoardo Perna, e il professor Carlo Cardia.
Ci applicammo sempre con spirito unitario, costruttivo, amichevole (…) convinti di contribuire al rinnovamento della Repubblica e al progresso della società (…) di contribuire a sanare la ferita che si era aperta a sinistra trent’anni prima e che ora, col Psi favorevole al Concordato, si poteva sanare. (…) Gli incontri avvenivano al di là del portone di bronzo. A riceverci era monsignor Silvestrini, allora ministro degli esteri della Santa Sede, uomo di cui io, laico che ha sempre dichiarato di non essere credente, ho apprezzato la chiarezza delle idee e la lealtà. (…) Era stato tutto molto semplice. Il primo incontro era avvenuto a Belgrado, ai funerali di Tito. La delegazione vaticana, guidata d Silvestrini, marciava davanti alla nostra lungo il corteo funebre. A un certo punto Pajetta, come fa sempre, trovò modo di intrecciare un colloquio via via più animato e divertente. Giancarlo, gli dissi, sei riuscito perfino a fondere la delegazione della Santa Sede con la nostra! E Silvestrini con un sorriso annuì”.