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Category: Cronologia del PCI

Cronologia del PCI per video e immagini

Il primo centro clandestino del Pcd’I

Angera (Varese), 1923. Presso il lago Maggiore ha sede il primo centro clandestino del Pcd’I. Da sinistra Alma Lex, Camilla Ravera, la sorella di Alma, Palmiro Togliatti e al centro Alfonso Leonetti.

Delegati italiani al IV Congresso dell’Internazionale comunista

In posa davanti all’obiettivo, nella fila in alto da sinistra Luigi Longo, Smeraldo Presutti, Torquato Lunedei, Isidoro Azzario, Camilla Ravera, Edoardo D’Onofrio, Aldo Garelli. Seduti, da sinistra, Aldo Giulianini, Amadeo Bordiga, Ugo Arcuno, Ortensia Bordiga, Edmondo Peluso, Angelo Tasca, Antonio Graziadei. Accovacciati, da sinistra, Mario Natangelo, Pietro Tresso, Nicola Bombacci e Anselmo Marabini.

Il governo Mussolini

“Il Messaggero” del 31 ottobre 1922 annuncia la formazione del primo governo Mussolini.

La marcia su Roma

Il 28 ottobre 1922 i fascisti marciano su Roma. Una parata coi quadrunviri Emilio de Bono, Cesare Maria de Vecchi, Benito Mussolini e Italo Balbo.

Barricate contro le squadre fasciste

Parma, agosto 1922. Barricate legalitarie erette in occasione dello sciopero del 1 agosto 1922 per fermare le squadre fasciste agli ordini di Italo Balbo. La vittoriosa resistenza operaia è organizzata da Guido Picelli.

La redazione de “L’Ordine nuovo”

Torino, maggio 1922. La redazione de “L’Ordine nuovo” pochi giorni prima della partenza di Gramsci per Mosca dove si recherà per rappresentare il PCd’I nel comitato esecutivo dell’Internazionale comunista.

La battaglia antifascista de “La rivoluzione liberale”

Prima pagina de “La rivoluzione liberale del 2 aprile 1922. La rivista, fondata e diretta da Piero Gobetti, conduce una battaglia intransigente antifascista e valorizza il pensiero di Gramsci rispetto al dogmatismo di Bordiga.

Camicie nere

Torino, 25 aprile 1922. Camicie nere della squadra “Amos Maramotti” in posa per l’inaugurazione del gagliardetto fascista.

Lo squadrismo imperversa

Torino, 26 aprile 1921. La Camera del lavoro è devastata dalle squadre fasciste. Lo squadrismo imperversa dagli inizi del 1921 soprattutto nelle campagne della val Padana, ma penetra ben presto nei maggiori centri urbani.

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