Nel centenario della fondazione del Pci. Una nuova generazione di storici confronta con la storia dei comunisti italiani
13 gennaio 2021 – Fondazione Elio Quercioli, Milano
in collaborazione con la Casa della cultura di Milano. Con Marco Albertaro, Giulia Bassi, Gian Luca Fiocco, Alexander Hobel. Introduce e coordina Ferruccio Capelli.
Intervengono
MARCO ALBERTARO
GIULIA BASSI
GIAN LUCA FIOCCO
ALEXANDER HOBEL
Introduce e coordina Ferruccio Capelli
Il 21 gennaio 2021 ricorre il centenario della fondazione del PCI: per tutti noi una ricorrenza che merita un adeguato ricordo e che suscita profonde riflessioni.
Vogliamo ricordare la funzione essenziale del PCI nella fondazione e nella costruzione della democrazia italiana.
Negli anni in cui i fascismi sono dilagati in Europa i comunisti italiani hanno animato in Italia una tenace opposizione clandestina e hanno generosamente contribuito alla guerra di Spagna.
Alla caduta del regime fascista il PCI ha impegnato tutte le sue energie nella lotta unitaria di Resistenza contro il nazifascismo culminata nella Liberazione del paese e nella stesura e approvazione della Costituzione.
Durante i primi decenni della Repubblica i comunisti italiani sono stati un punto di riferimento essenziale per i lavoratori delle campagne e delle fabbriche e per tutti quei cittadini alla ricerca di condizioni di vita più giuste e più civili. Determinante è stato il loro contributo alla diffusione dei valori dell’emancipazione del lavoro e, grazie anche alla diffusione del pensiero di Antonio Gramsci, al rinnovamento complessivo della cultura italiana. Fino al sostegno decisivo ai movimenti dei giovani e delle donne: divorzio, nuovo diritto di famiglia e aborto sono impensabili senza il contributo delle donne e degli uomini del PCI.
Il tessuto organizzativo promosso dai comunisti è stata una scuola di democrazia per milioni di italiane e di italiani. L’originalità e la particolarità della funzione storica del PCI hanno favorito e promosso il protagonismo del mondo del lavoro e anche di tanta parte dei settori più deboli e disagiati della società in battaglie decisive per la crescita sociale, civile e culturale del paese. L’ampio consenso elettorale, che toccò il picco negli anni Settanta, ha permesso di dispiegare una fondamentale funzione di governo in migliaia di comuni, in decine di province e in alcune importanti Regioni nel segno della partecipazione, dell’impegno civile e del buon governo.
In questa vicenda storica merita di essere sottolineato il contributo dei comunisti milanesi. Essenziale è stato il loro ruolo nella Resistenza, nel radicamento nel mondo del lavoro e nel rinnovamento delle sue organizzazioni, nella lotta per bloccare la strategia della tensione e sconfiggere il terrorismo.
Le associazioni promotrici di questo appello, alle quali aderiscono donne e uomini che dopo lo scioglimento del PCI hanno continuato il proprio impegno politico e culturale in percorsi fra loro diversi, ritengono che questa storia, animata dal sacrificio, dalla intelligenza e dalla passione di milioni di donne e di uomini, non può essere taciuta, sottovalutata e dimenticata. La ricorrenza del centenario della fondazione è l’occasione per riproporla e per tornare assieme a ragionare su di essa.
Si tratta di un impegno che ci auguriamo possa dispiegarsi in tante città d’Italia. Mentre, da parte nostra, ci impegniamo a sostenere e sviluppare le iniziative per il centenario a Milano.
Associazione Casa della Cultura di Milano, Associazione Enrico Berlinguer, Centro culturale Concetto Marchesi, Fondazione Elio Quercioli, Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Fondazione Isec, Libertà eguale Milano